I CIMBRI VERONESI –Giovanni Rapelli- Edizioni Curatorium
Cimbricum Veronense 1997
Chi era questa popolazione tedesca arrivata nel X-XII secolo
nelle nostre montagne? E cosa ci hanno lasciato del loro passaggio su i nostri
monti? Ce lo spiega Giovanni Rapelli, in questo breve ma abbastanza esaustivo
testo sui Cimbri Veronesi.
Dopo una introduzione sulla geografia, si entra subito
nella questione passando in rassegna le più accreditate tesi sulla provenienza
di questa popolazione.
Una prima ipotesi, rimasta immutata fino alla fine del 1800,
li avrebbe fatti derivare dai superstiti della famosa battaglia contro i Romani
di Mario avvenuta nel 101 A.C. presso i “Campi Raudii”, zona non ancora ben
definita del nord Italia.
Gli studi successivi hanno dimostrato che gli attuali “cimbri” sarebbero in realtà una popolazione sud-tirolese arrivata nei nostri monti dal
Vicentino intorno al 1050-1100.
Lo sappiamo attraverso lo studio della lingua (la materia si
chiama Glottologia) che avrebbe comparato il tedesco meridionale di quel periodo
con la lingua cimbra, trovando molte somiglianze.
Inoltre, da citare, il famoso documento del 1287 custodito
presso l’archivio parrocchiale di Roverè Veronese in cui vi è descritto un
accordo di affitto di parte del territorio tra Bartolomeo della Scala, vescovo
di Verona con Olderico da Altissimo e Olderico dalla curia Vicentina che
conferma la presenza di questi teutoni già in quel tempo.
Il libro di Rapelli continua descrivendo le tappe dell’espansione
nel Veronese, da Roverè si sarebbero spostati a Badia Calavena chiamati dall'Abate e poi verso la
zona dell’attuale Boscochiesanuova, Velo, Camposilvano, Cerro, S.Mauro di
Saline, Erbezzo e altri fino a formare il territorio dei XIII comuni veronesi,
una amministrazione durata fino al lento disfacimento con l’avanzare dell’età
moderna che portò dal 1500 a un lento declino della civiltà cimbra, dovuto
a matrimoni misti, sovraffollamento, contatti di lavoro anche al di fuori dei Lessini, carestie....
Tutto questo è ben spiegato in questo libretto, ricco di
fotografie e cartine geografiche,oltre che un piccolo testo generico sulla
lingua cimbra Tredicicomunigiana, un misto tra il dialetto tedesco e il
veronese.
Infine si trova qualche accenno sulla vita quotidiana del
popolo Cimbro, delle sue usanze e tradizioni e dei suoi insediamenti più
famosi: le contrade.
Conclude con una lista di personaggi notevoli originari
della Lessinia e una serie di toponimi.
Sicuramente un’ottima lettura per avere l’infarinatura necessaria
per iniziare a conoscere questo popolo un po’ più da vicino.
Vi ricordo, per chi fosse interessato, il sito
WWW.CIMBRI.IT
, dove potrete trovare tutte le informazioni sul CURATORIUM CIMBRICUM
VERONENSE.
Alla prossima lettura!!